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30 Aprile 2021Ecologia Soluzione Ambiente entra in partnership con Tidy Planet per la riduzione dei rifiuti alimentari.
ESA ha avviato una collaborazione con Tidy Planet, azienda britannica specializzata nelle tecnologie per il compostaggio dei rifiuti alimentari, per promuovere una maggiore efficienza del ciclo chiuso dei rifiuti compostabili.
Un crescente interesse per il compostaggio e per le attrezzature che aiutano a valorizzare gli scarti alimentari e verdi è il propulsore alla base di questa partnership che vedrà ESA applicare il suo know-how alla gamma di compostiere “Rocket”.
“L’Italia, come molti altri Stati membri dell’Unione europea, è sotto pressione di governi e politici per ridurre al minimo le sue emissioni di carbonio e dimostrare che il Paese sta lavorando per raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite. A tal proposito, anche in Italia la consapevolezza ambientale sta crescendo e il compostaggio sta diventando una soluzione sempre più approcciata per ridurre il quantitativo di frazione organica conferita, agevolato inoltre da un nuovo aggiornamento della legge italiana, il quale consente di implementare più facilmente il compostaggio di prossimità e di comunità su piccola scala, rendendolo prioritario per le aziende che si occupano di gestione dei rifiuti”.
Elaborando il panorama attuale in Italia, il Presidente di ESA, Enrico Benedetti, ha dichiarato: “C’è una tendenza al rialzo del compostaggio in questo momento, con diversi Comuni che hanno già pubblicato gare d’appalto per la fornitura di compostiere in aree montane e rurali”.
“Al centro di questa partnership c’è il desiderio di dotare le comunità di sistemi e di infrastrutture per i rifiuti sempre più sostenibili, per un futuro realmente green. Infatti, se saremo in grado di processare i nostri rifiuti alimentari lì dove vengono prodotti, non solo si ridurranno i costi di smaltimento, ma limiteremo anche la nostra impronta di carbonio, con meno veicoli di raccolta in circolazione sulle strade, implementando così una strategia di diversione delle discariche, che possa valorizzare il riciclo della frazione umida e favorire l’economia circolare” – prosegue Benedetti.
Lo schema italiano Biorepack, incentrato sulla responsabilità estesa ai produttori in termini di recupero organico e di riciclo degli imballaggi biodegradabili e compostabili, è entrato in vigore nel 2020 e viene in aiuto al raggiungimento dell’obiettivo della “Direttiva quadro sui rifiuti”, che si prefissa di riciclare il 65% dei rifiuti urbani entro il 2035.
“In ESA siamo costantemente impegnati ad espandere la nostra offerta di soluzioni a sostegno dell’economia circolare”.